Stato e Potenza incontra Hezbollah

Il movimento "Stato e Potenza" incontra Hezbollah, avanguardia della resistenza libanese, araba, islamica e progressista in Medio Oriente e nel mondo


944276Il 27 Maggio la delegazione di Stato e Potenza è stata ricevuta da Ammar Moussavi, responsabile esteri del movimento sciita Hezbollah. Nella conversazione avuta con i presenti si è discusso di importanti questioni riguardanti sia il Vicino Oriente che l’Europa.
Come dichiarato recentemente dal leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, i militanti del movimento sciita stanno combattendo a fianco dell’esercito della Repubblica Araba di Siria contro i terroristi che stanno mettendo a ferro e fuoco lo stato mediorientale. Come ci è stato chiaramente riferito da Ammar Moussavi, l’intervento di Hezbollah in Siria è stato deciso comunque, soltanto in seguito ad una precisa richiesta del governo siriano, mentre i terroristi, finanziati e riforniti di armi dal Qatar e dall’Arabia Saudita, ma anche dagli stati europei si sono introdotti illegalmente nel paese. Inoltre, come ricordato dal ministro degli esteri tedesco, in Siria combattono oltre 700 cittadini “europei” (in realtà immigrati residenti in Europa, ma di origine per lo più nord-africana). Questo loro intervento, al termine del conflitto costituirà poi un grave problema per lo stesso continente europeo, dimostrando così le contraddizioni di una politica dell’UE che oggi sostiene i peggiori elementi del terrorismo internazionale nel tentativo di distruggere la sovranità della Siria, ma che finiranno poi inesorabilmente per ritorcersi contro l’Europa stessa.
Come spiegatoci sempre da Moussavi, l’intervento di Hezbollah in Siria, e specialmente nella battaglia strategica di Qusayr, si è reso necessario per scongiurare il tentativo da parte dei terroristi di isolare ed accerchiare i movimenti di resistenza. In passato Hezbollah e gli altri movimenti suoi alleati avevano come unico nemico Israele e potevano godere dell’appoggio dell’alleato siriano, quindi oggi la nuova strategia americana consiste nel colpire alle spalle l’asse della resistenza e non più puntando sull’attacco diretto israeliano. Hezbollah è quindi disposto a combattere fino al martirio, a fianco dell’esercito siriano finchè la minaccia dei terroristi non sarà completamente scongiurata. L’impegno di Hezbollah sta dando ampiamente i suoi frutti nella battaglia di Qusayr in quanto l’area è già stata bonificata al 90%, nonostante il modo di combattere spesso “sporco” dei terroristi che non si fanno scrupolo di sfruttare persone innocenti come scudi umani, ed è certo che i combattenti del  movimento sciita non si fermeranno fino alla completa vittoria.
Di fronte all’andamento delle operazioni in Siria, che vedono il netto successo delle forze che fanno capo al legittimo governo siriano ed ai suoi alleati, facendo fallire il piano criminale delle potenze imperialiste occidentali e delle petromonarchie mediorientali, gli stati europei stanno valutando di inserire Hezbollah nella lista delle organizzazione terroristiche. Nel caso questa decisione venga presa, in ogni caso non farà desistere mai Hezbollah dai suoi scopi. Sempre per quanto riguarda l’Unione Europea, essa farebbe molto meglio a pensare ai suoi problemi interni anziché sponsorizzare il terrorismo in altre parti del mondo. Del resto L’UE non può certo definirsi un perfetto modello politico, in quanto essa è divisa in modo marcato tra i più potenti paesi del nord e quelli del sud che vengono tenuti al guinzaglio dai primi mediante il ricatto del debito pubblico. Questa Europa che fa tanto rumore riguardo alla condanna di quelli che considera “stati canaglia”, in quanto sarebbero regimi dittatoriali che non rispettano i diritti umani, dovrebbe prima considerare quantomeno il fatto che in essa il potere non è certo detenuto dal popolo, esercitandolo attraverso le sue istituzioni, ma da strutture sovranazionali e transnazionali quali banche e grandi gruppi finanziari e industriali che esercitano di fatto un potere assoluto su ogni aspetto della vita economica e sociale dei suoi cittadini.
Di fatto questi terroristi che si vogliono mettere al potere non farebbero altro che svendere le risorse naturali della Libia e della Siria alle compagnie private occidentali impoverendo così la popolazione locale a vantaggio soltanto di una ristretta cricca di parassiti, esattamente come avviene nell’Arabia Saudita. Lo stesso discorso può essere fatto anche per l’Europa, i cui cittadini pagano il costo di queste guerre, mentre i guadagni vengono spartiti tra una ristretta cerchia di privilegiati. Fino ad ora l’unico beneficiario di queste guerre che hanno dilaniato il Medio Oriente è stato soltanto l’Entità sionista a scapito della causa palestinese, che è stata abbandonata e lasciata a sé stessa.
Stefano Bonilauri e Luca Tentori

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