I legami tra Eritrea e Iran

http://www.statopotenza.eu/7230/i-legami-tra-eritrea-e-iran



Flag-Pins-Iran-Eritrea

I legami tra Iran ed Eritrea possono essere valutati positivamente nel complesso. L’Eritrea ha sostenuto pubblicamente il programma nucleare iraniano in diverse occasioni.
Nel giugno 2007, il Presidente eritreo Isais Afwerki ha detto che l’energia nucleare è un diritto legale dell’Iran. In un discorso a una conferenza del Movimento dei Paesi Non Allineati, nel novembre 2007, l’Eritrea sostenne l’Iran sul tema del nucleare. Il ministro degli Esteri eritreo Osman Saleh ha affermato in quell’occasione: “il sostegno dei diritti di tutte le nazioni, sviluppate o in via di sviluppo, di utilizzare la tecnologia nucleare per scopi pacifici è sancito dal Trattato di non proliferazione nucleare.” Nel 2009 in un’intervista, il presidente Afwerki aveva criticato l’interferenza occidentale nel programma nucleare iraniano e disse che “non ci sono pericoli nucleari” provenienti da Tehran. A seguito di una calda accoglienza da parte dell’Iran del nuovo ambasciatore dell’Eritrea a Tehran nel giugno 2009, il presidente Afwerki ha dichiarato il suo sostegno al programma nucleare iraniano, dicendo: “il programma nucleare iraniano è un motivo di orgoglio per noi e sosteniamo le istanze di questo paese al riguardo“.
Eritrea e Iran si sono accordati per aumentare la loro cooperazione economica, politica e diplomatica. Secondo il presidente eritreo Isais Afwerki nel luglio 2008, l’Eritrea era alla ricerca di “partner commerciali alternativi” dopo la guerra eritreo-etiopica (1998-2000) che peggiorò le relazioni eritree con l’Occidente. A tal fine, l’Eritrea ha firmato accordi nel campo del commercio con l’Iran nel maggio 2008, e ha garantito la volontà iraniana di sostenere progetti di sviluppo energetico e delle infrastrutture nel paese africano. Il governo eritreo ha concesso all’Iran il controllo esclusivo sulla raffineria di petrolio eritreo nel dicembre 2008, in cambio di aggiornamenti iraniani alla struttura energetica del paese.
Nel mese di aprile 2009, Iran, Algeria e Eritrea hanno deciso di ampliare la loro cooperazione trilaterale e di incoraggiare gli investimenti reciproci. Iran e Eritrea hanno deciso di aumentare le loro relazioni anche in ambito politico. Nel maggio 2008, il presidente Afwerki aveva incontrato il presidente iraniano Ahmadinejad a Tehran per rafforzare la cooperazione tra i due Stati. I due hanno leader avevano deciso di cooperare nel settore industriale, agricolo e per le questioni regionali e internazionali. Nell’ottobre 2008, i due paesi avevano firmato un memorandum d’intesa in cui hanno deciso di rafforzare la cooperazione culturale e scientifica.
In una intervista del 2009, il presidente Afwerki aveva affermato che le relazioni bilaterali con Tehran erano state “costruttive”. Afwerki aveva anche negato le voci riguardo il fatto che l’Eritrea stesse ospitando basi militari iraniane o fabbriche di armi da contrabbandare ai palestinesi, anche se, secondo alcuni analisti, l’Iran avrebbe avuto una presenza militare ufficiosa in alcune zone del paese africano. L’Iran ha sempre negato ciò. In Africa orientale l’Iran ha contribuito a trasformare il Sudan, un paese a maggioranza musulmana sunnita, in uno dei più importanti produttori di armi dell’Africa. Tutta l’area quindi, è coinvolta negli sforzi iraniani di creare una zona al ridosso del Mar Rosso, dalla quale transitare, attraverso il Canale di Suez, verso il Mediterraneo, soprattutto le aree strategiche di interesse per la Repubblica Islamica: Gaza, Libano, Siria. Anche per questo Israele cerca di mantenere un’influenza nell’Africa orientale, tentando di contrastare l’Iran, in una piccola guerra fredda africana tra Tehran e Tel Aviv. Benché il ruolo dei due attori mediorientali in Africa, sia più limitato rispetto alle potenze neocoloniali europee (GB e Francia), per non parlare del ruolo degli USA, di altre nazioni europee e dei BRICS, l’attività diplomatica, economica e strategica della Repubblica Islamica dell’Iran e dell’entità sionista è cresciuta molto (senza dimenticare la Turchia, altro attore mediorientale interessato allo scacchiere africano).
Una delle vie predilette da Tehran per portare armi a Gaza è proprio la rotta africana, che grazie all’instabilità in Egitto, è divenuto un percorso privilegiato. L’esercito egiziano ultimamente, informato direttamente dai servizi segreti di Tel Aviv, ha compiuto dei raid per bloccare il passaggio di armi dal Sudan e dall’Eritrea verso Gaza, tramite il territorio egiziano. Lieberman, Ministro degli Esteri sionista, qualche tempo fa aveva visitato l’Africa, cercando di convincere i governi della regione a opporsi all’Iran. Israele è particolarmente preoccupata dal desiderio di relazioni strette dell’Iran con il Sudan e l’Eritrea, un punto strategico sul Mar Rosso che potrebbe minacciare navi israeliane. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto infatti che l’Iran non ha alcun problema per una ulteriore espansione di tutti i legami con l’Eritrea. La funzione strategica dell’Eritrea per l’Iran quindi rimane di primaria importanza.

Commenti