Esponente Arabia Saudita: "da noi non ci saranno mai le chiese!"





"I musulmani sono sempre pronti a chiedere tolleranza e libertà di culto in casa nostra. Alcuni di loro chiedono addirittura che la nostra società si conformi o comunque rispetti la loro cultura, tolleri i loro burqa, le loro modalità di macellare le carni, rimuova i crocifissi dalle scuole, autorizzi la costruzione di moschee e così via. Ma quando si tratta di tollerare e garantire le stesse libertà nei loro paesi, beh, allora la musica purtroppo cambia completamente.

Un primo esempio di quanto affermo lo troviamo in Svezia. Per la prima volta, in tutta la storia europea, il canto di un muezzin chiama i musulmani svedesi alla preghiera di venerdì. Questa è la tolleranza e la libertà che noi europei diamo ai musulmani (e non solo), in ossequio al principio della libertà di culto; libertà che anzi loro stessi rivendicano davanti alle autorità, sventolando i principi costituzionali, cuore delle nostre conquiste.

Allo stesso tempo, però, questa “conquista di libertà”, stride con le politiche di quei paesi donde essi provengono. E qui espongo il secondo esempio di quanto affermo. Trattasi delle affermazioni del ministro di uno dei paesi principi della religione islamica: l’Arabia Saudita. Ebbene, tal ministro, davanti ai parlamentari europei di Bruxelles, qualche giorno fa (e nel silenzio dei media), ha fatto una dichiarazione emblematica:

L’Arabia ospita luoghi santi musulmani e non può consentire sullo stesso suolo altri edifici di culto che non siano musulmani.

Certo, qualcuno potrebbe dire che il principio della reciprocità non ha grande senso. O addirittura potrebbe liquidare il tutto con la considerazione che l’Arabia Saudita è governata da un sistema non democratico. Vero. Ma è anche vero che seppure non si possa negare la libertà di culto e il rispetto a nessuno, entrambi non devono compromettere né annichilire l’identità culturale del popolo ospitante, né deve essere giustificazione per autocastrarsi (culturalmente) o rinnegare se stessi e la propria storia.

La cultura e l’identità europea stanno svanendo. È questa la realtà. Non vengono affatto arricchite, come potrebbero sostenere i fans del multiculturalismo a senso unico. Stanno proprio scomparendo. Per non offendere questa o quella cultura gli europei rinunciano alla loro. La mettono da parte. Se un crocifisso infastidisce la minoranza di turno, lo si rimuove. Se una campana irrita chi non è cristiano, non la si fa suonare. Se una pietanza contiene un prodotto che non è halal non la si cucina più o la si altera per non offendere chi la deve mangiare. Non accade mai il contrario, né ci si pone il problema che così facendo si cancella l’identità di un popolo, e con l’identità i valori fondanti la società di quel popolo. Un problema che non ci si pone né qui in Europa, e tanto meno nei paesi dove la minoranza cristiana e occidentale se non viene perseguitata, viene comunque annichilita e discriminata.

Insomma, se questi sono l’arricchimento e l’integrazione che ci propinano i fans del politicamente corretto, allora siamo dinanzi al più colossale degli equivoci, perché questa non è integrazione, né può essere definita tale. Trattasi di impoverimento; ed è un impoverimento causato da noi stessi e dalla nostra incapacità di trovare una sintesi e un equilibrio tra integrazione, rispetto e identità. Un po’ come i globuli bianchi del corpo umano che iniziano ad attaccare i globuli rossi e le cellule del corpo che li ha generati, perché non li riconosce più come parte dell’organismo ma come dei corpi estranei, mentre questi ultimi vengono ignorati o addirittura protetti."

Questo articolo è apparso su un sito recentemente, e a rigor di logica è abbastanza condivisibile. Ma quello che non si dice, e a noi sembra invece il punto saliente, è che l'Arabia Saudita è il principale alleato degli USA, della NATO e dell'UE nel mondo arabo. Ed è proprio per questo che i media principali italiani non hanno riportato la notizia. Invece un altro paese del Vicino Oriente, la Siria, ovvero il paese musulmano dove i cristiani sono più liberi in assoluto, è sotto attacco mediatico, in modo massiccio. Perchè? La risposta è semplice, la Siria non è alleato della NATO e anzi, è vittima di un'aggressione terroristica dell'Occidente, che sostiene apertamente i ribelli antiregime, ovvero gli integralisti religiosi, gli stessi che in altri contesti si chiamano terroristi islamici. Questo è il punto della questione. In alcuni contesti il fondamentalismo è bene accetto, come in Arabia Saudita o nel caso dei ribelli siriani, in altri casi no. Quando fa comodo l'islam è dipinto come la causa di tutti i mali del mondo, in altri casi invece quello stesso integralismo religioso diventa "buono" e "moderato". 

L'articolo suddetto è tratto da http://www.iljester.it/a-bruxelles-larabia-saudita-mai-chiese-nella-terra-sacra-dei-musulmani.html

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